Guido Sodani
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Un Borbone sulla scia delle radici dinastiche
Dante Pignatiello
22 Maggio, Gaeta
GAETA / La storia del Regno delle Due Sicilie dipinta da Sodani


Gaeta – E’ stato un momento di riscoperta di memorie e di luoghi aviti, un ritorno simbolico ad una città-emblema di una dinastia, una ricerca di radici lontane, un tuffo nella storia, l’incontro estemporaneo di Giovanni di Borbone delle Due Sicilie con Gaeta, avvenuto in un giorno che la città ricorda come uno dei suoi anniversari ciclici: quello della liberazione del 1944.

L’occasione: l’anteprima della “vernice” degli affreschi che il Maestro Guido Sodani sta portando a termine in un ambiente del quartiere medioevale, nel cuore del centro storico, carico dei segni di presenze antiche che l’allegoria pittorica farà rivivere sulle pareti e sulle volte del “Vico del Cavallo” di Gaeta. Proprio il racconto di Guido Sodani ha riportato un Borbone sulle orme dei suoi avi, a rimeditare sulla storia scritta e quella non scritta, di una città crocevia di un regno tramontato sulle sue mura. Giovanni di Borbone, nipote di Alfonso di Borbone, pronipote di Ferdinando II Re delle Due Sicilie, e cugino di Juan carlos di Spagna, nel suo incontro con Gaeta non ha nascosto la sua emozione ed i suoi sentimenti. Più diplomatico che regale, ha sentito rivivere un passato che ha rievocato anche umane nostalgie. Parlando dell’ultimo Re regnante della sua dinastia, ha detto: “Francesco II e Gaeta sono una cosa sola. La sua storia comincia e finisce a Gaeta, con la sua gloria e con la conclusione del suo regno”. Ma dicendo “finisce” ha anteposto un “forse” che potrebbe dare continuità ad una storia ancora da scrivere. “Quello che non finirà mai – ha aggiunto – è il legame dei Borboni con Gaeta, i cui ricordi costituiscono l’essenza della loro anima, della loro vita, con l’amore verso una terra, verso una gente e verso luoghi che dettero alla loro dinastia la possibilità di essere quelli che furono, che sono sempre stati, e che sono tuttora”.

Giovanni di Borbone, giunto a Gaeta in privato accompagnato dal Marchese Achille Di Lorenzo, Maggiordomo della Casa Reale, è stato accolto ed ospitato dal Maestro Guido Sodani, dagli anfitrioni del “Vico del Cavallo”, Enzo Zottola e Cosimino Vaudo, e guidato da Sevi Scafetta.

Sulle pareti affrescate, il discendente degli ultimi Re delle Due Sicilie ha riletto le vicende di Francesco II e della Regina Maria Sofia e quelle dell’assedio di Gaeta del 1861, collegate in un racconto ideale col presente, nel contrasto tra società ed epoche diverse, che è un ritratto dei tempi, dei costumi e della storia della città.

Giovanni di Borbone ha indugiato sulle espressioni dei volti dei personaggi dell’allegoria, rivivendo i racconti di famiglia legati al nome di Gaeta. Un “nome caro”, carico di ricordi e di nostalgie, nel quale si identifica la storia infinita di una città e di una dinastia che guardano al futuro con la mente della memoria. Un ritorno al passato tutto ancora da riscoprire.